Fotoprogetti 2018

Galleria Immagini degli Studenti del Corso di Progettazione Fotografica / Stagione 2017-2018. A cura di Sandro Bini.

L’esposizione presenta le opere dei partecipanti al Corso di Progettazione Fotografica organizzato da Deaphoto nella stagione didattica 2017-2018. L’esito espositivo finalizza quello didattico incentrato sullo sviluppo delle capacità progettuali degli Studenti, attraverso un progressivo affinamento di elaborazione visiva e lettura critica della realtà e delle immagini, la riflessione teorica sul medium e la stimolante conoscenza delle tendenze e degli autori della fotografia contemporanea. I percorsi progettuali, partiti dalla definizione personale dei temi della ricerca, sono proseguiti con la realizzazione e l’editing delle immagini, fino alla definizione delle procedure di installazione e valorizzazione espositiva e alla redazione dei testi di presentazione delle opere. Tutti i lavori presentati sono indicativi di alcune delle tendenze principali della fotografia contemporanea. Sul versante dello storytelling se il lavoro di Agostina Gentile (L’uomo a due velocità) racconta la storia di una persona che come molti di noi divide la sua vita fra lo stress del lavoro e la ricerca di pace, serenità e lentezza nel tempo libero, Jazz identity di Elisa Heusch racconta momenti della vita di Andrea, un musicita jazz, in cui è la musica la vera protagonista della storia. Se le immagini di Elisa fanno emergere un immaginario e la profonda importanza dell’essere un musicista, quelle di Agostina raccontano la consapevole ricerca di una forma di resistenza al logorio della vita moderna. Il documentario socio-antropologico di Saverio Montella Fermata Talenti: dalle cinque a mezzanotte è un’abile operazione fotografica concettuale, in cui il rigore statistico si mescola in modo interessante alla casualità del campione (uno scatto ogni ora). Lo scopo è quello di verificare, nel periodo di servizio della linea 1 della Tramvia di Firenze, il rapporto fra spazio pubblico e utenza. Alla staticità della griglia seriale si contrappone l’imponderabile scelta dell’istante, in un implacabile e divertente meccanismo newdada. Inscrivibile nella nuova tendenza della found photography e del found footage è il lavoro di Gaia Amadori (Album di famiglia). Un progetto in cui la casualità del ritrovamento di nove album fotografici innesca un processo di indagine (tramite i ricordi incerti della nonna) e di elaborazione personale che conducono l’autrice ad una stratificazione visiva e concettuale complessa, in cui giocano un ruolo importante da un lato il racconto e la memoria, dall’altro l’incontro, la sorpresa e la fantasia. Infine, con Postmodern Ninphs di Sara Montella siamo nell’ambito della staged photography contemporanea. I riferimenti pittorici, l’uso dello studio, della modella e dell’illuminazione artificiale servono ad aggiornare in maniera ironico-critica l’immaginario romantico e la mitologia classica del rapporto donna-natura. Ricollocando le fanciulle in uno sterile limbo bianco e pochi oggetti ordinari Sara da corpo ad una visione nuova in bilico fra nostalgia e disincanto.

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