Sesta Colazione
Domenica 12 Marzo ore 11
La fotografia ha rotto il cazzo
Dissertazione anarchica
con Pier Francesco Gnot (fotografo e artista)
Le Murate – Caffè Letterario Firenze
Piazza delle Murate, Firenze / Ingresso libero!
Con la sua identità ibrida sospesa fin dalle origini fra scienza e arte la fotografia nasce, si sviluppa e si diffonde sempre più democraticamente nei suoi quai 180 anni di storia. La massificazione della pratica che inizia nel Novecento, ha subito una fortissima accellerazione negli ultimi trent’anni grazie alle nuove tecnologie di produzione e diffusione delle immagini, con una esponenziale produzione e pubblicazione nella rete. Di fronte a questa iperproduzione i valori e le pratiche fotografiche tradizionali (sia professionali che artistiche) sembrano vacillare, mentre quelle nuove (condivisione, autoproduzione, selfpublish) creano una sensazione diffusa di saturazione e di nausea. Ne discuteremo liberamente con Pier Francesco Gnot impegnato da più di venti anni nella didattica fotografica e in produzioni artistiche che riflettono sul significato culturale e sociale dell’immagine.
Pier Francesco Gnot (Firenze 1965) ha studiato fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive quali: Gemine Muse, Chiostro di Santa Maria Novella, Firenze 2002 ( a cura di Daria Filardo ); Insider, Stazione Leopolda, Firenze 2003 ( a cura di Sergio Risaliti ). Nel Luglio 2002 gli è stato assegnato il premio “ miglior portfolio del giorno ” della Galerie D’ Essay durante i Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles. Nel 2003 ha avuto una personale allo “ Spaziofoto ” del Credito Artigiano di Firenze. Nel dicembre 2004 inaugura lo Spazio di Arte Contemporanea ” Quarter ” a firenze con il lavoro ”Passages” ( a cura di Sergio Risaliti e Maria Antonia Rinaldi ). Nel febbraio del 2005 ha la mostra a Modena sul progetto di “ Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea ” dal titolo: ” Luoghi della cura ” ( curato da Nicoletta Leonardi e Frits Gierstberg ). Nel 2006 lavora per una commissione della società autostrade Torino-Savona dal titolo “ Inventare gli spostamenti “ , il catalogo e la mostra sono stati presentati il 26 gennaio 2006 ( Curato da associazione A. Titolo , Torino ).Nel 2009 esegue un lavoro per Slow Food chiamato Slow Stills. Dal 2010 collabora con il curatore Pietro Gaglianò al progetto The Wall (Archives) sviluppando delle performance radiofoniche dal titolo Irradiazioni. 2013 innaugura la galleria Xenos con una mostra dal titolo:Aesthetic instinct. L’ultima performance ,”Incatenamenti”, la effettua a Villa romana per la giornata del contemporaneo il 15 ottobre 2016. francescognot@yahoo.com
Riprendono da Domenica 16 Ottobre alle ore 11.00 presso il Caffè Letterario delle Murate a Firenze le Colazioni con i Fotografi, appuntamenti mensili a ingresso libero organizzati da Deaphoto in collaborazione con il Caffè Letterario delle Murate a cura di Sandro Bini e Giovanni de Leo giunti alla loro terza edizione. Lo spirito di questi incontri non è quello formale della presentazione-intervista di autori o della conferenza, ma quello informale di una vera e propria colazione fra fotografi e appassionati di fotografia che vogliono parlare e confrontarsi sulle questioni e le vicende della fotografia contemporanea davanti a un caffè o a un cappuccino, creando occasioni di conoscenza, confronto, crescita culturale e convivialità. Ogni appuntamento vedrà la presenza di uno o più ospiti che avranno la funzione di introdurre e condurre il dibattito, e di un tema di discussione dal quale sarà in ogni caso possibile divagare. Le colazioni si ripeteranno una domenica al mese da Ottobre a Marzo. Di seguito il Programma degli appuntamenti di questa stagione con i temi e gli ospiti che interverranno.
Programma Completo
Domenica 16 Ottobre ore 11.00
La dura vita del curator cortese
Photoconsultant e curatela ai tempi dei social
Con Sandro Bini (Direttore Deaphoto) e Giulia Sgherri (photoeditor e curatrice)
Cosa significa curare una mostra o un progetto fotografico singolo o collettivo, consigliare un autore sul suo lavoro al fine di esprimerne al meglio tutte le potenzialità? Quali sono le strategie e i canali che si possono utilizzare al tempo dei social? Un lavoro complesso, fatto di cultura, ascolto, collaborazione e capacità di sviluppare le potenzialità dei fotografi al fine di valorizzare la loro ricerca. Una chiaccherata che nasce dall’esperienza editoriale e curatoriale dei due ospiti di questa prima Colazione. Introduce e coordina Giovanni de Leo (Deaphoto).
Domenica 13 Novembre ore 11.00
Around the world
Fotografia e Viaggio
Con Lucia Baldini (fotografa)
Qual’è il rapporto storico e antropologico fra il viaggio e la fotografia? Come si è evoluto il linguaggio della fotografia di viaggio ai tempi del digitale e dei social? Quali gli strumenti di narrazione e divulgazione dei propri itinerari intorno al mondo? Ne parleremo con Lucia Baldini nota fotografa di scena, di musica e di spettacolo, la cui ricerca artistica più personale intrattiene da sempre un rapporto privilegiato con questa dimensione del fotografico, con progetti editoriali sia tradizionali che produzioni innovative. Introducono e moderano la “chiaccherata” Sandro Bini e Giovanni de Leo di Deaphoto.
Lucia Baldini racconta per immagini dagli anni ottanta, avendo come principale scenario l’ambito musicale. Inizia a collaborare con festival e compagnie di teatro e danza, in particolare per oltre 12 anni con Carla Fracci costruendo un progetto fotografico che si concretizzerà in un libro e in una mostra itinerante. Da compagnie e musicisti argentini si lascia coinvolgere nella cultura del tango che la porta a realizzare, nell’arco di 15 anni, 4 libri fotografici. Dall’incontro con Carlo Mazzacurati si è lasciata appassionare dal mondo del cinema divenendo fotografa di scena di vari film. Ha pubblicato libri fotografici dedicati alla danza, alla musica, al teatro e a Buenos Aires, ricevendo premi e riconoscimenti. I libri sono anche mostre che vengono accolte in ambiti fotografici e gallerie. Ispirandosi al dialogo tra le opere dei musei fiorentini e il pubblico in visita ha costruito per la Sovrintendenza fiorentina, due progetti editoriali ed espositivi. Si occupa del sociale creando con l’attrice Anna Dimaggio il progetto “Scarpe senza Donne e i Custodi in Cammino”, che attraverso azioni performative e drammaturgiche affronta la tematica della violenza sulle donne. Ha esposto suoi lavori in Italia e all’estero e alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Conduce seminari e laboratori sulla fotografia di scena. Da sempre porta avanti un progetto di ricerca legato all’onirico.
Domenica 11 Dicembre ore 11.00
Fotografia e Cerimonia
Problematiche professionali ed evoluzioni del linguaggio
Con Angelica Braccini (fotografa)
Quella di cerimonia rimane ancora oggi uno dei più importanti settori professionali della fotografia commerciale. La rivoluzione digitale ha portato certamente cambiamenti importanti sia dal punto di vista del linguaggio che in quello della professione, della comunicazione e del marketing. Di tutto questo e di molto altro parleremo con Angelica Braccini fotografa di cerimonia impegnata principalmente nel settore del “destination wedding”, ma anche ritrattista specializzata nella fotografia di famiglia e bambini.
Angelica Braccini nasce a Firenze e per anni lavora nel campo della moda, viaggia spesso tra l’italia e gli Stati Uniti e circa sei anni fa decide di dedicarsi a tempo pieno a quello che è la sua nuova passione, la fotografia. Abbandona la moda e dopo aver frequentato alcune tra le migliore scuole fiorentine apre la sua attività di fotografa di matrimoni. Nel corso di questi anni il suo lavoro subisce alcuni necessari cambiamenti e oggi è impegnata quasi interamente nel settore del “destinaiton wedding” che le permette di nuovo di viaggiare e conoscere sempre realtà diverse. Un lavoro il suo che è sempre in fermento.
Domenica 22 Gennaio ore 11
La lentezza dello sguardo
Il grande formato ai tempi del digitale
Con George Tatge (fotografo)
Esiste un’etica e un’estetica fotografica leagata all’utilizzo del grande formato? Quale le gioie e le utilità di un approccio lento alla “costruzione” dell’immagine che si ricollega alle origini della fotografia e che sembra essere anacronistico ai tempi del digitale e dell’immagine condivisa. Quali le prospettive artistiche e professionali nel panorama culturale ed economico attuale? Ne discuteremo con il fotografo Georgeo Tatge, uno dei massimi esperti ed esponenti della “lentezza dello sguardo” come filosofia di osservazione e di ricerca artistica.
George Tatge è nato a Istanbul nel 1951 da madre italiana e padre americano. Ha trascorso l’adolescenza tra l’Europa ed il Medio Oriente prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Laureato in letteratura inglese, incominciò a studiare la fotografia con l’ungherese Michael Simon. Si trasferì in Italia nel 1973, lavorando prima a Roma come giornalista e quindi a Todi, dove ha scelto di vivere per dodici anni, scrivendo per Art Forum e altri, e portando avanti le sue ricerche fotografiche. La sua prima mostra in Italia è stata alla Galleria Il Diaframma di Milano nel 1973. Il primo libro, Perugia terra vecchia terra nuova, uscì nel 1984. Da allora ha presentato mostre in America ed in Europa e le sue opere fanno parte di collezioni tra cui quella del Metropolitan Museum di New York, del George Eastman House di Rochester, del Houston Museum of Fine Arts, del Centre Canadien d’Architecture a Montreal, del Helmut Gernsheim Collection a Mannheim, e della Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Dal 1986 a 2003 è stato dirigente tecnico-fotografico della Fratelli Alinari di Firenze, per la quale ha condotto campagne fotografiche su tutto il territorio italiano pubblicate in numerosi volumi. Tra le mostre più importanti: The American Academy a Roma nel 1981 (solo), il MASP di Sao Paulo, Brasile nel 1988 (solo), la Biennale di Venezia nel 1995, il Museo Peggy Guggenheim di Venezia nel 2005, il Reiss-Engelhorn Museum a Mannheim nel 2003, The George Eastman House a Rochester nel 2004, e il MAXXI di Roma nel 2007. La sua mostra personale “Presenze—Paesaggi italiani” aprì alla Villa Bardini di Firenze nel 2008 e da allora è stata al CAMEC di La Spezia, al Museo di Trastevere di Roma, al Palazzo Gopcevic di Trieste e alla Rocca Paolina di Perugia nel 2010. Nel 2010 è stato assegnato il Premio Friuli Venezia Giulia per la Fotografia. Adopera un banco ottico Deardorff 13x18cm per la maggior parte delle sue fotografie. Vive a Firenze.
Domenica 12 Febbraio ore 11
Fotografia e Politica
Prospettive mediatiche e sociali
Con Dario Orlandi (fotografo, docente, consulente e manager per la fotografia)
Da sempre la fotografia è stata utilizzata come un formidabile strumento di indagine, di consenso e di propaganda. Le sue funzioni “politiche” si sono evolute, trasformate e modificate nel corso della sua storia, in rapporto all’evoluzione economica e culturale delle società e degli strumenti di comunicazione utili alla sua pubblicazione, diffusione e condivisione. Ne discuteremo con Dario Orlandi, fotografo. docente, consulente e manager per la fotografia, in realazione alla sua esperienza professionale e all’avvento delle nuove pratiche di comunicazione legate al web 2.0, al digitale e alla globalizzazione, per cercare di comprendere le nuove prospettive economiche ed editoriali e le nuove dinamiche sociali.
Dario Orlandi Nato a Imperia, ma sempre vissuto a Firenze, si appassiona alla fotografia da ragazzo grazie ad una Yashica FX3 super 2000 ricevuta per il decimo compleanno. A 21 anni avvia una collaborazione con l’agenzia fiorentina del quotidiano La Repubblica e a 23 anni diventa fotografo di staff del quotidiano L’Unità. Nel 2006 lascia l’editoria quotidiana per passare al mercato dei periodici, divenendo fotografo di staff dell’agenzia Massimo Sestini Newspictures, all’epoca distribuìta dall’agenzia Grazia Neri. In questi anni all’attività di ritrattista editoriale per magazine dei gruppi Mondadori, Class, RCS e L’Espresso, affianca collaborazioni con marchi e istituzioni realizzando materiale documentario e corporate per Audemars Piguet, Persol, Vacheron Constantin, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, United Nations Development Programme, Ospedale Meyer, ATAF. Dal 2014 ha avviato un’attività di consulenza occupandosi di management della fotografia, studio di progetti di comunicazione visiva e promozione di progetti fotografici autoriali; affianca a questa attività l’insegnamento e la ricerca personale sul linguaggio fotografico.
Domenica 12 Marzo ore 11
La fotografia ha rotto il cazzo
Dissertazione anarchica
con Francesco Gnot (fotografo e artista)
Le Murate – Caffè Letterario Firenze
Piazza delle Murate, Firenze / www.lemurate.it
Ingresso libero!